Noi sottostanti della moneta titolo

Noi (cittadini E Stato) siamo contemporaneamente debitori e creditori di tutta la moneta circolante, solo che i debiti noi li rimborsiamo mentre i crediti non li riscuotiamo; il proprietario, nostro creditore, è anche cattivo debitore, infatti i suoi debiti (i depositi) non ce li paga né in banconote, o solo in minima percentuale, né in altra forma, mentre i crediti li riscuote sia in banconote sia in moneta bancaria.

In breve: il proprietario (i fondi speculativi che controllano le banche e altri istituti di emissione) è contabilmente sia creditore sia debitore della moneta creata oltre ad esserne il proprietario, mentre noi siamo solo debitori/creditori, mai proprietari della moneta circolante, solo che i crediti non li riscuotiamo, possiamo solo “utilizzare” come strumenti di pagamento quelli che in realtà sono contabilmente i debiti delle banche nei nostri confronti (i nostri depositi) e spenderli nel “giro” bancario: un giroconto nel sistema bancario, una compensazione tra debiti e crediti, coperto dalla complicità delle BC che riforniscono in banconote le loro complici, per coprire il giochino. Invece, il nostro debito contratto per la moneta prestataci (a Stato e cittadini), lo rimborsiamo sempre…in multe, fiscalità oppressiva, servizio del debito pubblico, e fino “in natura”: basti pensare al tempo occupato per rifornirci la “moneta” per vivere, a fare lavori usuranti per servire altri interessi, a non sviluppare i nostri talenti, a pagare di persona, con la perdita di famiglia, di lavoro, della casa e della salute.

Quindi al momento dell’erogazione della moneta, i nostri beni sono il collaterale – la garanzia del prestito – della moneta creata dai banchieri e a noi prestata, mentre noi siamo il sottostante della stessa, l’attività finanziaria su cui poggia il titolo monetario. Noi, in quanto finzione giuridica (registrata all’anagrafe e diventati titoli di attività finanziaria?), siamo il sottostante della creazione della moneta-titolo.

Siamo pertanto debitori, creditori e sottostante: tutto, tranne i proprietari! In cambio, il sistema bancario si finge tutto (debitore, creditore, sottostante) ma in realtà è il vero proprietario di tutta la moneta circolante, ne dispone, prestandocela (che è l’acquisizione di titoli)  dopo averla creata in un’operazione di auto-deal, in cui per prestare un valore che non ha, emette un titolo scommessa sul fatto che lo avrà sulla base della sua stessa dichiarazione, ovvero sia l’atto stesso di mutuo. E’ un pagherò coperto da un “valore” futuro, che entra nel segno scritturale elettronico a partire dal momento stesso  in cui il cliente prende per buono tale segno-contratto, credendo che abbia quel valore, e il crederlo basta perché lo abbia. E’ così che nasce la moneta-titolo. Che non è la moneta-proprietà.

Capite che straordinaria cosa quella di sapere che il “credere in un simbolo” ne crea valore? Capite che tale simbolo in cui “crediamo” è un bene collettivo che non può essere appropriato da alcuni e quindi non può esserci prestato a partire dal momento in cui è proprio chi ce lo presta che prende da noi il valore della “cosa” che ci presta?

 Se noi capiamo che il valore siamo noi, e siamo noi che lo diamo alla moneta, capiremmo che tale moneta non può esserci prestata, ma solo distribuita equamente, di proprietà del portatore; fino a quando la moneta sarà emessa come un titolo, invece noi saremo solo le persone fisiche sottostanti, che finiremo sempre per pagare in “natura” (vedi microchip) i debiti di quei pochi che hanno capito il trucco e che lo sfruttano, costi quel che costi, persino la distruzione del mondo.

Ho dimostrato contabilmente questo assioma (qua). Se non si capisce l’essenza della truffa, noi “sottostante”, siamo fritti. O uscire dal gioco-giogo, o sacrificarci all’altare del moloch moneta-titolo.

Nicoletta Forcheri 28/3/2017

Altri riferimenti

La creazione di moneta bancaria

 

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