Nomi e cognomi di chi volutamente o inconsapevolmente ha fatto aumentare di 1265 miliardi di euro in 24 anni il debito dello Stato italiano verso hedge fund anglo americani e caucasici

di Alessandro Govoni 18/9/2016


Giuliano Amato
 : aveva già contro- firmato il  DPR n. 556 del 29 dicembre 1987  su proposta del Ministro del Tesoro (appunto lo stesso Amato!)  con cui viene consentito alle banche d’affari straniere di piazzare  in Italia derivati sulla valuta :  Barclays e altre banche   piazzano  al Tesoro e a oltre centomila imprese famiglie italiane MUTUI in ECU dichiarati truffa contrattuale dal Tribunale di Milano nel 2002. Nel 2009, la Cassazione con la sentenza n. 43347, dichiarerà una truffa contrattuale anche i finanziamenti in marchi tedeschi del 1992, la tecnica truffaldina è la stessa sia nel 1987 che nel 1992, e in seguito nel 2008 con i finanziamenti in yen giapponesi e ora dal 2015 con i finanziamenti in franchi svizzeri piazzati ad ignara clientela italiana sempre da Barclays. 

Nel 1987, non vengono ancora piazzati derivati sul tasso in quanto è necessario che prima sia conquistato  il controllo di banca d’Italia affinché il governatore di Banca d’Italia possa cambiare il tasso a richiesta. 

 Guido Carli e Giuliano Amato: firmano la L. n. 35 del 29 gennaio 1992 con cui privatizzano le banche italiane azioniste di Banca d’Italia, consapevoli pertanto di, indirettamente, privatizzare anche Banca d’Italia. 

Carlo Azeglio Ciampi: nove giorni dopo  modifica l’art. 25 dello Statuto di Banca d’Italia con cui accoglie la L. n. 82 del  7 Febbraio 1992 firmata da Carli che conferisce a Ciampi, ossia al Governatore di Banca d’Italia, il potere esclusivo di poter variare il tasso ufficiale di sconto  di sua libera iniziativa. La norma sarebbe ininfluente se le banche  azioniste di Banca d’Italia fossero rimaste pubbliche ossia dell’IRI,  ma nove giorni prima erano state invece privatizzate divenendo le attuali Banca Intesa, Unicredit, Carisbo e  Carige. E’ improbo che Ciampi non sapesse che le banche azioniste di Banca d’Italia nove giorni prima fossero divenute private. 

La norma avrà una portata  devastante sulle  generazioni future: il Governatore della neo Bankitalia Spa varierà il tasso ufficiale di sconto sempre al ribasso portandolo dal 15% di settembre 1992 ad oggi che è lo 0,05%. Contestualmente, 21 banche d’affari straniere fanno contrarre  a partire dal 1992,  al Tesoro dello Stato italiano, 120 miliardi di euro di derivati sul tasso con clausola killer banca vince se tasso cala, che arrecano allo Stato italiano una perdita addebitata sul conto corrente del Tesoro quantificata ad oggi  in non meno di 220 miliardi di euro. L’esistenza della clausola killer nei contratti derivati sottoscritti dal Tesoro  è certa, diversamente il mark to market ad oggi non sarebbe negativo per il Tesoro per 42 miliardi di euro.  

Il Tesoro si rifiuta  di esibire alla Procura di  Trani i contratti derivati sottoscritti  forse per nascondere l’esistenza della clausola killer sul tasso “banca vince se tasso cala”  che inchioderebbe alle loro responsabilità governatori di Banca d’Italia dal 1992 e i vertici del Tesoro per aver favorito 21 banche d’affari straniere. 

Ma a una delle 21 banche d’affari straniere  in  occasione di un recente Question Time mosso dal Movimento 5 Stelle scappa detto che i contratti derivati sottoscritti dal Tesoro  sono stati registrati all’ufficio del registro per conferire loro data certa, pertanto  oggi reperibili. 

 Mario Draghi : undici giorni più tardi,  il 18 febbraio 1992, firma  il D.M. del Tesoro n. 44 con cui autorizza le banche straniere a piazzare  derivati al Tesoro dello Stato italiano. 

Diventa difficile  credere che non sapesse che la loro sottoscrizione   fosse invece stata  vietata alle PA di Germania e Regno Unito sin dal 1981. 

Romano Prodi : nel 1991, l’IRI acquisisce due banche siciliane. Nel 2014 viene rilevato  che gli azionisti occulti di Unicredit e Intesa sono per oltre il 70 % del loro capitale una decina di hedge fund anglo americani ma  in gran parte di origine caucasica (Georgia, Crimea, ecc…) 

Nel 1991 venne venduto nel Caucaso gran parte del materiale bellico sovietico in cambio  di, secondo articoli  dell’epoca, circa 5/6 miliardi di dollari  di allora, 10/11 miliardi  di dollari di oggi .   

Si inserisce Guzzanti con una strana storia pubblicata da “Il Giornale” il 15 Novembre 2015 sui fondi sfuggiti al  kgb e secondo l’ambasciata russa confluiti a Roma e a Milano sul finire del 1991, denaro  le cui tracce,   secondo lo scrittore stavano seguendo i due Magistrati, Falcone e Borsellino.

Il sospetto e l’assurdo  è che tali fondi dell’ ex Urss siano stati utilizzati da hedge fund anglo  americani e caucasici per sottoscrivere nel 1992, attraverso interposte persone fisiche, in realtà studi legali che li rappresentano al voto,  le azioni delle privatizzande Intesa e Unicredit. 

Giuliano Amato: è sua la parziale ipotizzata falsa notizia data alla stampa nel Gennaio del 1992 che l’Italia sarebbe uscita dallo SME il mese successivo. In realtà l’italia uscirà dallo SME soltanto nel Settembre del 1992. Questa notizia, che costituisce reato  di ipotizzato aggiotaggio, provoca infatti che le banche centrali di tutto il mondo inizino a vendere a partire da febbraio del 1992 le lire che avevano nelle loro riserve, ora  a rischio valutazione, e a comprare marchi tedeschi, individuati come  nuovo bene rifugio. Insediatosi il Governo Amato il 29 Giugno 1992,  nel business della svalutazione della lira entrano  due banche d’affari, Goldman Sachs e Deutsche Bank , che vendono allo scoperto sulla borsa di Londra tra luglio e settembre del 1992 , 70.000  miliardi di lire.  Per contrastare questa vendita allo scoperto, Amato fa acquistare dallo Stato italiano sul mercato  63.000 miliardi di lire fino ad esaurimento delle scorte in dollari del Tesoro. Esaurite le scorte valutarie, la lira  crolla e sarà acquistata a prezzi stracciati dalle stesse banche d’affari  che l’avevano venduta allo scoperto. 

Amato, essendo stato ministro del Tesoro, non si può dire non consapevole del fatto che la limitatezza delle scorte valutarie mai avrebbe potuto contrastare vendite allo scoperto messe in atto dalle due più potenti banche d’affari al mondo, visto che all’epoca era sufficiente per le suddette banche d’affari porre a garanzia della scommessa soltanto il 10% della stessa . 

Nel business si buttano anche neo privatizzate banche commerciali italiane tra cui la Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza che a partire dal luglio 1992  fa indebitare   in marchi tedeschi  10.000 ignare famiglie e imprese tra Parma, Piacenza, Reggio Emilia e La Spezia arrecando loro una perdita di cambio dell’80% .

L’operazione di finanziamento in marchi tedeschi viene simulata dalla Cassa di Risparmio al suo interno,  che pertanto guadagna tutta la perdita di cambio arrecata al cliente. La Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza confluirà in Banca Intesa che si scoprirà nel 2014 controllata al voto per oltre il 70 % , attraverso interposte persone fisiche in realtà studi legali (Trevisan Giulio) da 1991 banche straniere in realtà concentrate in una decina di hedge fund anglo-americani ma in gran parte caucasici azionisti di Goldman e Deutsche. 

Amato nel 1993 vorrebbe cambiare registro: immediatamente rimbalza da Londra la notizia che sia indagato per aggiotaggio. Amato si rimette sul binario  e la notizia rientra. 

Amato, Barucci, Conso, Scalfaro, firmano un decreto legislativo devastante per le generazioni future, il  n. 481 del 14 Dicembre 1992, con cui aboliscono di soppiatto la separazione tra banche di prestito e banche speculative. Di soppiatto in quanto essendo un decreto legislativo e non un decreto legge non viene fatto passare dal vaglio di Camera e Senato.  

 Lo stesso decreto che abolisce la separazione tra banche viene introdotto  anche in Portogallo, Spagna e Grecia,  i cosiddetti PIIGS,  che i banchieri privati internazionali, che nel frattempo hanno conquistato il capitale azionario delle loro banche come in Italia, possono far dimagrire con una cura snellente ad hoc. 

Dopo aver perso Svezia e Norvegia come “cliente”nel 1991, avendo Svezia e Norvegia nel 1991 nazionalizzato le proprie banche commerciali,   è l’Italia la vittima designata nel 1992 dai banchieri privati internazionali sopracitati per fare profitti con l’illecita creazione elettronica dei mutui, profitti elusi al fisco italiano per la parte che riguarda le quote capitali delle rate dei prestiti creati elettronicamente nel caso le banche partecipate dai suddetti banchieri internazionali    avessero effettuato una certa scrittura di partita doppia nella propria contabilità  al fine di occultarne la rilevanza fiscale.

Il Circuito Visa e Mastercard fa il suo ingresso in Italia nel 1992. Il personal computer e internet di cui il circuito Visa e Mastercard ha necessità per funzionare,   fanno il loro ingresso in Italia guarda caso nel 1992.. Visa e Mastercard funzionano da idrovora dell’economia italiana:  tutto il plafond mensile di spesa concesso ai titolari della carta di credito diviene guadagno netto  per Visa e Mastercard in Italia dal 1992,  avendolo esse  creato elettronicamente,  totalmente eluso al fisco italiano da Visa e Mastercard nel momento in cui il titolare della carta di credito restituisce il plafond mensile e per l’importo del plafond restituito nel caso Visa e Mastercard  avessero effettuato una certa scrittura di partita doppia nella propria contabilità  al fine di occultarne la rilevanza fiscale. Visa e Mastercard risultano essere controllate dall’hedge fund Fidelity a sua volta controllato dall’hedge fund di origine caucasica  Vanguard. 

Hedge fund che hanno partecipazioni nelle agenzie di rating – Moodys, Fitch e Standard & Poors – che nel 2011 declasseranno l’Italia provocando un aumento dello spread BTP /BUND e un aumento degli interessi sul debito pagati dallo Stato italiano, aumento di interessi passivi  pagati in più dallo Stato italiano,  certificato dalla Corte dei Conti, in 120 miliardi di euro.

Maria Cannata Bonfrate : viene insignita  di varie onorificenze per come ha gestito il debito pubblico italiano dal 1985 . In realtà, il debito pubblico italiano aumenta dal 1992 di 1265 miliardi di euro, contro il fatto che il debito pubblico era invece  aumentato  nei 140 anni precedenti, a valori comparati,  di soli 1000 miliardi.

Direttori e Ministri  del  Tesoro dal 1992:  omissione nel NON aver creato nel Dipartimento del Tesoro una sezione che si occupasse di  prevenzione sul territorio italiano di  reati commessi da banche d’affari con strumenti derivati, anzi non esibiscono  alle Procure i derivati sottoscritti . 

Omissione per aver occultato l’elusione fiscale delle quote capitali pagate dai mutuatari dei prestiti creati con un click elettronico dal 1992, elusione che ha alimentato la nascita e lo sviluppo di hegde fund speculatori che ciclicamente ogni 7/8 anni (1994,2001, 2008, 2016) hanno fatto crollare i titoli delle banche italiane con vendite allo scoperto facendo perdere i risparmi a milioni di ignari risparmiatori italiani , impoverendo la nazione.  

Romano Prodi e Giorgio Napolitano : firmano nel 1994 l’accordo del WTO che permette alla Cina di invadere l’Italia con prodotti a bassissimo prezzo che provocano la totale distruzione dell’industria dell’abbigliamento italiana che impiegava prima del 1994, 7 milioni di persone, oggi ridotte a circa 480.000  addetti alla produzione di campionari e abiti del  lusso. 

Romano Prodi : contratta nel 1998 un cambio della lira col marco tedesco  per entrare nell’euro totalmente penalizzante per le nostre esportazioni verso la Germania, esportazioni italiane  che, per effetto di codesto cambio,  risultano immediatamente più care di un 30% , portando a una accelerazione della  de-industrializzazione dell’Italia . La Germania acquisterà 11 marchi di auto italiani, conquistando quasi  totalmente la nostra industria automobilistica che prima del 1998 impiegava un indotto di 3 milioni di persone.  

6,5 milioni di posti di lavoro persi nella produzione di abbigliamento e 2 milioni persi nell’auto corrispondono grosso modo al n. di  disoccupati ed inoccupati attuali  in Italia (13 milioni), al netto della disoccupazione fisiologica  (5% di 60 milioni = 3 milioni ) .

Giulio Tremonti : firma la  Legge del 2001 con cui autorizza gli enti locali italiani a sottoscrivere derivati. 

900 enti locali italiani contraggono derivati sul tasso con clausola killer banca vince se tasso cala. Nel solo periodo 2010 -2014 una  ricerca dimostra che enti locali censiti abbiano subito perdite su derivati per 29 miliardi di euro che corrisponde  all’aumento della tassazione locale nel medesimo intervallo.  Per pagare le perdite su derivati alle banche d’affari alcuni comuni disseminano il territorio di autovelox.

  

Silvio Berlusconi:  tenta di far passare per lecita con un decreto l’illecita creazione dei prestiti con un click elettronico attuata dalle banche in Italia dal 1992 di  cui anche la sua banca probabilmente si è avvantaggiata anche in termini di elusione fiscale delle quote capitali pagate dai mutuatari. Dopo un volo pindarico di decreti e contro decreti che si richiamano l’un con l’altro,  viene rilevato che il legislatore intendesse per “autorizzazione alla creazione della moneta elettronica”  invece soltanto l’uso del bancomat esteso anche alle Poste ed alla PA . 

Nel 2006 depenalizza o riduce le pene previste in caso di reati contro la Costituzione dello Stato, che sembrerebbero evidenti, tra cui 

art 47 la Repubblica controlla il credito e difende la raccolta del risparmio e non il fatto che una decina di hedge fund stranieri possano controllare il credito  dal 1992 e sottrarre risparmio a famiglie, imprese, enti locali e Tesoro italiani.     

art 1 L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro e non su multinazionali che dopo  aver acquistato  le azioni di società strategiche nazionali quotate in borsa a prezzi stracciati a seguito di operazioni di insider trading (vendite allo scoperto ), de-localizzano la produzione all’estero.   

L’ingegner De Benedetti: a Equitalia dal 2006 viene conferito il poter esclusivo di rateizzare le cartelle. Nel momento in cui Equitalia rateizza le cartelle, crea però il prestito,  facendo ossia figurare l’importo concesso in prestito come un deposito effettuato dal contribuente presso Equitalia.  Le quote interessi via via pagate dai contribuenti vengono dichiarate da Equitalia al fisco italiano, le quote capitali sembrerebbero eluse al fisco da Equitalia. Equitalia presenta infatti bilanci inspiegabilmente complessivamente in perdita dal 2006 al 2014. Le quote capitale via via pagate dai contribuenti confluirebbero in Delaware attraverso codici bancari apposti sulle tessere sanitarie. Il Delaware è un paradiso fiscale   dove secondo ricercatori austriaci Equitalia risulterebbe registrata. Il danno erariale causato potrebbe essere dal 2006 al 2014,  di complessivi 3/4 miliardi di euro. 

L’ingegnere con residenza in Svizzera risulta multato più volte per insider trading su titoli italiani . 

Mario Monti : nel 2011 paga a Morgan Stanley la perdita  di 3,2 miliardi di euro su un  derivato sul tasso a titolo di mark to market (=penale di estinzione anticipata pagata appunto dal Tesoro  nel 2011 per uscire anzitempo dal suddetto contratto derivato),   sottoscritto dal Tesoro nei primi anni 90,  quando Direttore del Tesoro era Mario Draghi . 

Questo contratto derivato , certamente contemplante la clausola killer banca vince se tasso cala (diversamente il mark to market   non sarebbe stato negativo per il Tesoro di 3,2 miliardi di euro ), potrebbe aver causato al Tesoro italiano, già pagate dal Tesoro, ulteriori perdite, dal 1994 al 2011, per una ventina di miliardi di euro, dal momento che il tasso nel 1994 era attorno al 15%  e pertanto il Tesoro italiano ha dovuto pagare ad ogni scadenza della cedola semestrale sui CCT, oltre agli interessi sul CCT,   anche il differenziale tra tasso  fisso (15%) e tasso variabile (oggi 0,05%) del contratto derivato.

 Se poi si considera  che il tasso  è stato variato a partire dalla L. n. 82 del 7 Febbraio  1992 dal Governatore di Bankitalia Spa di sua iniziativa e in esclusiva e ora sapendo che Bankitalia Spa  risulta matematicamente controllata al voto (265 voti su 529)  dagli stessi hedge fund azionisti di Morgan Stanley, l’ipotizzata truffa, ai sensi della Cassazione n.43347/2009,  potrebbe essere ritenuta auto-evidente . 

Appare pertanto legittima la richiesta di risarcimento avanzata dalla Corte dei Conti a Morgan Stanley per 2,8 miliardi di euro, anzi è limitativa in quanto andrebbero inclusi anche i circa 20 miliardi di euro di flussi sul derivato pagati dal Tesoro a Morgan Stanley dal 1994 al 2011.

 Questi maggiori oneri pagati dal Tesoro a Morgan Stanley dal 1994 al 2011 hanno inoltre causato una sproporzione della prestazione eseguita dal Tesoro sui sottostanti CCT , comprati da Morgan Stanley  su cui il Tesoro ha pagato interessi,  pertanto risultanti usurai nella somma  tra interessi pagati dal Tesoro  sulle cedole e corrispondente flusso negativo pagato dal Tesoro sul derivato. 

I  figli di Monti e Draghi risultano operare per Morgan Stanley quali trader -dealear sul tasso. Il sospetto di conflitto d’interessi sollevato da alcune testate on line  è che percepiscano provvigioni per ogni perdita arrecata al Tesoro da derivati sul tasso .    

Giorgio Napolitano :  

Nel 1992 è il responsabile del PCI per l’estero . 

Il figlio risulta essere associato in uno dei maggiori studi legali  londinesi che difende le banche d’affari nelle cause mosse loro contro da enti locali italiani e francesi  vessati  da derivati sul tasso del tipo banca vince se tasso cala. 

Il dott. Alfredo Robledo riesce a far risarcire il Comune di Milano di mezzo miliardo di euro da 4 banche d’affari straniere che avevano propinato al Comune derivati sul tasso con clausola killer banca vince se tasso cala. Innumerevoli  Comuni italiani si rivolgono alla Sua sezione  presso la Procura di Milano per farsi risarcire dalle banche d’affari straniere. Il dott. Robledo rileva che i derivati, oltre a provocare catastrofiche perdite ai Comuni , occultano un sistema di illecito finanziamento alla politica fatto di provvigioni corrisposte dalle banche d’affari a politici per ogni perdita arrecata al comune col derivato. 

Napolitano, presidente del CSM,  insedia a Milano un nuovo Procuratore Capo. 

Il Dott. Robledo,  per un’altra questione sorta col nuovo Procuratore capo, viene declassato nel 2015  ad una funzione che non gli permetterà  nemmeno di emettere un’ordinanza. 

Napolitano appare, secondo alcuni giornali,  essere come una sorta di garante di questo sistema sorto nel 1992. 

L ‘antica sinistra si sente tradita da questi uomini di sinistra o  moderati di centro alleatisi con  banchieri speculatori internazionali che hanno progressivamente impoverito la nazione.

 I partigiani,  che comprendono l’errore compiuto e il rischio di un peggioramento,  contestano la riforma della Costituzione, ultimo baluardo rimasto in difesa di lavoratori e cittadini. 

 La domanda che ci si pone è  se queste persone fossero consapevoli nel 1992 di favorire una ventina  di banche d’affari straniere ed una decina di hedge fund speculatori  stranieri,   traendone un guadagno personale in fatto di provvigione percepita dalle banche d’affari stesse o tramite incarichi altisonanti  con stipendi milionari e bonus azionari milionari presso gruppi di think tank tipo Bilderberg, Trilateal, Aspen ecc… oppure se fossero semplicemente europeisti convinti, in gran parte laureati in lettere e filosofia, posti appositamente nelle loro posizioni,  letteralmente sopraffatti da esperti della finanza ossia   tratti in inganno da banchieri privati  speculatori angloamericani e caucasici, che controllano le 500 società quotate all’indice S&P che costituiscono il 99% del PIL di Stati Uniti e  Regno Unito .

 

In un modo o nell’altro, consapevoli o non consapevoli di arrecare un danno grave,  è certo che abbiano arrecato un danno grave (14 milioni di disoccupati , 48% dei giovani under 25  senza lavoro, 6 milioni di cittadini italiani in povertà assoluta, oggi  in Italia dati Istat),  quanto è certo che queste entità finanziarie   straniere operanti in Italia dal 1992 , debbano restituire ogni maltolto

Qualcuno disse che “gli alleati di oggi,  sarebbero stati i nemici di domani”  e così è stato . 

Il neoliberismo ha fallito, il comunismo pure, il capital-comunismo di Cina, Russia, India, Islanda , Norvegia, Svezia , Svizzera ed Israele  e dal 2008 di Regno Unito e Stati Uniti,  sembra essere l’unico modello in grado di garantire sviluppo alla nazione. 

Capital-comunismo significa che lo Stato conservi la proprietà al 100% delle banche commerciali azioniste della propria banca centrale e il 100% della proprietà del proprio ente dell’energia,  unitamente al contestuale ripristino della separazione tra banche di prestito e banche speculative in modo che sia inibita l’illecita creazione dei prestiti  e pertanto in modo che sia inibita  la sopraffazione della finanza degli hedge fund e delle banche d’affari straniere sull’economia reale di famiglie, imprese ed enti locali  della nazione . 

Si può privatizzare tutto, eccetto che banche ed energia , diversamente i cittadini divengono schiavi della finanza e oberati da costi energetici quali spesa carburante auto e per luce gas su cui le accise in Italia dal 1992 sono raddoppiate. 

In Italia l’80% della proprietà  delle banche azioniste di Bankitalia spa è caduto in mano a hedge fund angloamericani e caucasici,  mentre l’ente dell’energia solo per il 35% è rimasto dello Stato italiano. Quando  uno Stato perde il controllo di banche ed energia, è ovvio che la nazione e i suoi cittadini  inizino  ad impoverirsi sempre più.   

E’ ovvio che Jp Morgan e altre entità finanziarie straniere che vorrebbero  la riforma della Costituzione italiana, hanno interesse che anche questo ultimo baluardo venga soppresso al fine di avere via libera in ogni loro  pratica sul territorio italiano, anche contro gli interessi dei cittadini italiani . 

Stati quindi, Stati Uniti e Regno Unito,  conservatori e nazionalisti nei propri confini, ma LIBERISTI negli Stati degli altri.

A. Govoni 17 settembre 2016

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