L’indice VIX e il giorno X

di Alessandro Govoni

Il VIX è l’indice di borsa al contrario,  più aumenta percentualmente più si avvicina la data dell’organizzato crollo definitivo della Borsa di Milano voluto e pensato degli hedge fund venditori allo scoperto e già fissato per il 19 -20 settembre 2016  avendo tutti gli indici di borsa fissata la scadenza mondiale delle opzioni il giorno 17 settembre 2016 (rilevabile dal sito  – it.investing.com/indices/indici-futures  – con cui gli hedge fund si coordinano) e che sarà attuato nel  weekend nella notte tra venerdì 17 e sabato 18 e nella notte tra domenica 18 e lunedì 19 mediante vendite allo scoperto sui titoli bancari italiani e sulle aziende italiane da conquistare  a prezzi stracciati (in primis ENI e Finmeccanica) per mano di una decina di hedge fund, speculatori  anglo-americani e caucasici  che appunto potrebbero vendere allo scoperto nelle due notti circa 100 miliardi di euro di titoli delle banche italiane e di ENI e Finmeccanica,   determinando un ovvio crollo dei titoli bancari italiani (Unicredit, Intesa, Carsibo, Carige, MPS, Banco Popolare,… ) e di ENI e Finemeccanica esattamente per 100 miliardi di euro nelle mattine del 19 Settembre e 20 Settembre 2016. 

La stampa finanziaria controllata dagli stessi hedge fund dipingerà il crollo della borsa Milano del 19-20 settembre 2016  e di altre borse dei paesi “maiale”  (PIIGS, Grecia, Portogallo, Spagna, Italia) in quanto dovuto a notizie (pretesto),  per esempio che la FED non ha ancora alzato il tasso ufficiale di sconto, la stampa finanziaria così occultando che in realtà il crollo della borsa di Milano delle mattine del prossimo 19-20 settembre 2016 sarà dovuto unicamente invece a  vendite allo scoperto avvenute nelle due notti precedenti probabilmente sulla borsa di Londra e su qualche altra borsa sfruttando il fuso orario,  sui titoli bancari italiani e su altre aziende italiane, che saranno poi appunto acquistate a prezzi stracciati da  società agli hedge fund  riconducibili . 

Una parte delle vendite allo scoperto potrebbe avvenire anche sulla borsa di Milano a borsa di Milano chiusa nelle mattine del 19-20 settembre,  dalle ore 8 alle 9, ora antecedente all’apertura della borsa di Milano  in cui infatti le vendite allo scoperto sono permesse. 

La Consob sospenderà le vendite allo scoperto soltanto nella mattina del  19-20 Settembre 2016, quando ossia sono già avvenute . 

 La stampa finanziaria definisce il VIX come “l’indice della paura”  senza però mai spiegare cosa in realtà significhi : in realtà è l’indice che indica lo spasmodico bisogno di banconote cartacee  in euro o in dollari delle banche del sistema bancario area euro-dollaro, sopratutto italiane in quanto de-capitalizzate il 16 Gennaio 2016 quando gli hedge fund stessi  sono usciti dal capitale delle banche italiane facendosi rimborsare dalle banche stesse  le azioni ( i giornali titolarono infatti il 16 Gennaio “bruciati 800 miliardi di euro” ) . Da quella data gli hedge fund con continue vendite allo scoperto e successivi immediati riacquisti (dipinti con notizie pretesto  dalla stampa finanziaria come mini rally di borsa , in realtà trattasi soltanto di  aumenti tecnici ) hanno deprezzato sempre più i titoli bancari italiani e di  Eni e Finmeccanica Leonardo.

Il probabile intento del prossimo week-end è quello di far arrivare i titoli delle banche italiane a zero, in modo che il CDA delle stesse sia costretto a dichiarare l’aumento di capitale che se non avverrà nei termini di legge, potrebbe determinare il fallimento delle banche italiane, salvo intervento dello Tesoro dello Stato italiano che invece  di permettere il fallimento, le nazionalizzi acquistando a meno di 1 euro il 100% delle quote azionarie di ognuna.


Nessuno, se non lo Stato italiano ovviamente, potrebbe immettere capitale in banche la cui azione è giunta a zero e con decine di miliardi di euro di crediti in sofferenza e con in carico miliardi  di euro di spese legali  generati  dal contenzioso col cliente. 

 Ovviamente la lobby finanziaria degli hedge fund si opporrà ad una nazionalizzazione delle banche italiane, preferendo che esse falliscano, previo scorporo il giorno prima della data del fallimento degli asset positivi di ogni banca in una rispettiva good bank con sede a Londra, trovando qualche giudice compiacente di Londra che lo permetta . 

 

I Tribunali italiani saranno quindi costretti a dichiarare,  ciascuno per competenza, il  fallimento delle banche italiane.

 Il giorno prima della dichiarazione di fallimento però appunto qualche Giudice compiacente della City of London accetterà che gli asset positivi (proprietà immobiliari , crediti non in sofferenza,.. )  della banca italiana in procinto di fallire, vengano fatti confluire in una good bank , una Limited (soc a resp limitata) con sede a Londra che poi sarà acquistata da qualche banca straniera  a meno di 1 euro per azione .

 In Italia rimarrà quindi  una  banca già svuotata da ogni asset positivo che verrà fatta fallire il giorno dopo.

 Naturalmente, il curatore  fallimentare, uno studio di dottori commercialisti compiacente, non farà emergere al Giudice fallimentare che la banca il giorno prima era stata svuotata.
Naturalmente il curatore fallimentare  compiacente si scorderà di effettuare le revocatorie fallimentari che riporterebbero nell’asse fallimentare  gli asset positivi che erano confluiti nella good bank  il giorno prima della dichiarazione di fallimento . 

Milioni di ignari risparmiatori italiani che avevano creduto nella banca acquistandone le azioni o sottoscrivendone le obbligazioni, perderanno totalmente il loro capitale in quanto il fallimento (svuotato il giorno prima)  non sarà ovviamente capiente per poterli rimborsare .

Ogni possibile possibile reato sopra ascritto e descritto  è sempre inteso come ipotizzato rimettendo all’illustrissima S.V. la verifica della certezza dello stesso .

Alessandro Govoni 12 settembre 2016

PS
Domani 13 settembre i titoli bancari italiani, sotto l’effetto delle vendite allo scoperto che stanno ora avvenendo su altre borse, potrebbero perdere tra il il 2% ed il 3% , ma il 19-20 settembre 2016, sotto l’effetto di coordinate vendite allo scoperto che avverranno nel weekend tra il 17 ed il 18 settembre 2016,   potrebbero perdere tra il 30% ed il 40% in soli due giorni, giungendo quasi a zero euro 

Unicredit, Intesa e Banco Popolare hanno già oggi un azione appena sopra i 2 euro, mentre  l’azione MPS è già oggi  a 0,2 euro, Carige  0,3 euro per azione, ormai quindi già oggi prossime a zero per azione,  con un crollo del 30%/40% del prossimo lunedì e martedì è pertanto altamente probabile che la rispettiva azione di queste due banche possa giungere  a zero.


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