Una moneta appartenente a sé stessa

Leggo un estratto del libro di Giacinto Auriti, La proprietà del popolo (1)

Secondo il diritto romano al diritto di proprietà corrisponde L’ ANIMUS DOMINI.
Secondo il socialismo il diritto di proprietà appartiene al patrimonio stesso, come fosse proprietario di sé stesso.
Ma un patrimonio senza proprietario non esiste.
E da qui nascono le mangiatoie.

Un patrimonio che appartiene a sé stesso, è come la moneta in questo regime di moneta fiat ibrida in cui  è assimilata a una passività, appartiene a sé stessa per banchieri e fintech, “non esiste”, non sarebbe di nessuno. Quanto di più sbagliato, perché invece esiste, è il potere di acquisto che si nasconde nella prima compravendita, e appartiene a chi la crea e ne fa il primo uso: acquisto o prestito (che poi è la stessa cosa perché il prestito è l’acquisto del debito del mutuatario).

Chi effettua un acquisto con la prima emissione monetaria è il reale proprietario della moneta. A lui va il primo privilegiato guadagno, senza debito, al momento di godere del diritto patrimoniale che essa accorda. Il primo acquisto, anche di titoli, è assicurato, è il guadagno di uno schema Ponzi mai ufficialmente scoperto, mai formalmente incriminato, perché riguarda tutta la moneta circolante, comprese le cripto. Riguarda la definizione stessa di moneta erratamente come passività.

Il primo beneficiario del primo atto dello schema Ponzi, assicurato e tutelato da legge ed esercito, godendo del diritto patrimoniale reale della creazione monetaria, destabilizza l’umanità intera perché tale potere di acquisto è rubato al resto dell’umanità a cui rimangono le briciole, con debito annesso, in crescita esponenziale e di parecchie volte superiore al pil mondiale, pertanto non rimborsabile.

E’ il bottino di cui si servono i primi beneficiari della creazione monetaria non senza destabilizzare il mondo, perché ad ogni emissione, non distribuita a tutti equamente, la moneta perde potere di acquisto, il tutto mentre quell’1% della casta ci inculca il mantra della “stabilità”, non certo del nostro potere di acquisto, ma delle sue rendite monetarie, par garantire le quali, occorre destabilizzare sempre di più il nostro.

Per uscire dal mantra occorre definire la moneta separatamente dal titolo, e dichiararla di proprietà dei cittadini; bisogna far seguire alle dichiarazioni i fatti, con la contabilità che ne separi la creazione monetaria dal credito e dalla transazione, e che attribuisca la moneta ai cittadini nell’insieme, e in particolare al portatore quando circola.

Come? Facile, così:

Ente di creazione (Tesoro):
Moneta in Cassa  a Debito nei confronti dei cittadini

O con lo schema dello stato patrimoniale dell’ente emittente, così:

Stato patrimoniale del Tesoro (2)

   Attività                                                                                                             Passività

Creazione monetaria in CASSA
x demografia, spesa pubblica, opere pubbliche
Debito verso l’insieme dei cittadini x proprietà

Nforcheri 23/8/17

  1. Scrive Giacinto Auriti in – La proprietà di popolo- Ed Solfanelli:

“Premesso che la proprietà è il GODIMENTO del bene, muovendoci secondo lo schema suddetto, si giunge all’assurdo che l’organo (Ente) possa godere al posto del cittadino.
La proprietà appartiene solo alla PERSONA FISICA, per questo usando tale allucinante schema si usa il termine di PERSONA GIURIDICA, per attribuire la proprietà ad altri, che non sia il cittadino.
“Fictio iuris” “patrimonio personificato” “società anonima” sono tutti esempi di società SENZA contenuto umano.
Grazie all’ idealismo si è confuso oggetto e soggetto e il cittadino perde consapevolezza del fatto che i beni dovrebbero essere solo strumenti , e quindi non possono godere dei diritti di proprietà.
“Manca il protagonista, manca l’ umanità” Marcellusi.
Non è vero che il comunista nega la proprietà privata, perché non la vuole, ma proprio perché la vuole. (solo per Sé – ndr-).
Diritto e psicologia sono strettamente legati.
Secondo il diritto romano al diritto di proprietà corrisponde L’ ANIMUS DOMINI.
Secondo il socialismo il diritto di proprietà appartiene al patrimonio stesso, come fosse proprietario di sé stesso.
Ma un patrimonio senza proprietario non esiste.
E da qui nascono le mangiatoie.

(2)

La moneta creata andrebbe distribuita:
. per assegnazione diretta in reddito di cittadinanza, con fuoriuscita dalla cassa del Tesoro, e cancellazione del suo debito;
. per spesa pubblica dello Stato: fuoriuscita dalla cassa, e cancellazione del debito corrispettivo nei confronti dei cittadini, nella forma di servizi pubblici, opere pubbliche, beni immobili demaniali, posti di lavoro, sussidi alla ricerca, scuole, infrastrutture  ecc ecc
. attraverso il  credito: con fuoriuscita dalla cassa, creazione di una posta attiva per il credito verso i mutuatari. Al rimborso, il capitale torna nella cassa dei cittadini, il Tesoro, mentre gli interessi, o il costo forfettario, vanno all’attivo del conto economico dell’istituto di credito.

 

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