Il gioco e il baro


In un articolo di Milano Finanza, a proposito del diffusissimo vizio di rivelare notizie preziose anche da parte di membri della BCE a gestori di “hedge funds” si legge:


Gli hedge fund sostengono che ottenere un vantaggio anche di pochi secondi su informazioni significative che influenzano i mercati può fare la differenza tra ampi profitti e perdite, dal momento che i commenti dei policy maker della Bce regolarmente muovono l’euro o i rendimenti dei titoli di Stato.  “Ci sono hedge fund lì fuori che aspettano di trattare con questo genere di informazioni”, ha affermato Lawlor.

(…)  in un discorso tenuto al Berkeley Hotel di Londra a seguito di un convegno, Coeuré ha fornito nuovi dettagli sul piano di acquisto di bond promosso dalla Bce. La Banca centrale ha fatto sapere che aveva in programma di pubblicare il discorso di Coeuré nello stesso momento in cui è stato rilasciato intorno alle ore 18, ma a causa di un errore non è stato pubblicato prima della mattinata seguente. E appena è stato disponibile, l’euro è crollato, mentre le azioni e le obbligazioni sono salite alle stelle. 

Un gioco di casinò, insomma, i cui perdenti sono sempre e comunque i non giocanti…

Poi si legge all’articolo 1933 del Codice civile che i debiti di gioco e scommesse non sono giuridicamente vincolanti TRANNE che per quei giochi speciali chiamati  ‘investimento’, ‘strumenti finanziari derivati’ e tutti quei nuovi servizi definiti di volta in volta  ai sensi dall’articolo 18, comma 5, lettera a del d.lgs. 24 febbraio 1998, n. 58, T.U   secondo il piacimento dei “giocanti” (cfr. “nuove categorie di strumenti finanziari, nuovi servizi e attività di investimento e nuovi servizi accessori, indicando quali soggetti sottoposti a forme di vigilanza prudenziale possono esercitare i nuovi servizi e attività”) (cfr. L’eccezione):

Non compete azione per il pagamento di un debito di giuoco o di scommessa, anche se si tratta di giuoco o di scommessa non proibiti (2).
Il perdente tuttavia non può ripetere (3)[chiedere il rimborso, NdR], quanto abbia spontaneamente pagato dopo l’esito di un giuoco o di una scommessa in cui non vi sia stata alcuna frode (4). La ripetizione è ammessa in ogni caso se il perdente è un incapace (5).
Note
(1) L’art. 23 del d.lgs. 24 febbraio 1998, n. 58, T.U. delle disposizioni in materia finanziaria stabilisce che: “Nell’ambito della prestazione dei servizi di investimento, agli strumenti finanziari derivati nonchè a quelli analoghi individuati ai sensi dell’articolo 18, comma 5, lettera a), non si applica l’articolo 1933 del codice civile“.(2) Si veda l’art. 110 del R.D. 18 giugno 1931, n. 773, T.U.L.P.S. e gli articoli 718719720721722723c.p..(3) Chi ha pagato non ha azione perchè l’obbligazione di pagare non è fatta in adempimento di un dovere giuridico, coercibile, ma di un dovere naturale, incoercibile, come, ad esempio, quello che il giocatore avverte di dover tener fede all’impegno per preservare la propria reputazione.(4) Uno dei presupposti necessari perchè il pagamento non sia ripetibile è la spontaneità, cioè l’assenza di coercizione. Inoltre, il vincitore deve aver agito correttamente, senza inganno.(5) Ultimo requisito affinchè sussista l’irripetibilità è la capacità del soggetto che ha eseguito il pagamento, che deve sussistere al momento del pagamento stesso e non di quando viene fatto il gioco o la scommessa.

Quindi, in breve, i debiti dei giochi della finanza sono tutelati dalla legge e neanche in caso di “incapacità” del debitore si applica la possibilità di rimborso previsto all’articolo 1933 del codice civile per tutti gli altri giochi. 
E non solo sono tutelati dalla finanza ma nelle normative tali giochi finanziari si permettono il lusso di non essere neanche staticamente definiti e di potere essere di volta in volta mutati secondo le bizze e i capricci dei giocatori e  in modo da lasciare libero sfogo alla “creatività” patologicamente disturbata di lorsignori.  

I quali giocano un gioco barato i cui perdenti non hanno neppure mai giocato, ma possono solo correre.. mentre loro, i giocatori, cambiano di volta in volta le regole in tavola sulle nostre spalle e la nostra pelle e BARANO.


Nforcheri  28/05/2015


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