Di Marco Saba
Fonte: http://leconomistamascherato.blogspot.com/2009/09/i-trucchi-di-mandraghi-la.html
Ovvero, del “cinquantato credito”
di Marco Saba, 13 settembre 2009
Con l’avvento della smaterializzazione dei titoli cartacei ed il loro trattamento all’interno del circuito telematico, avviene che si abbiano due “copie” dei titoli: quelli cartacei originali e quelli corrispondenti inseriti nel telematico.
Ovviamente quelli cartacei non devono più circolare e la cosa migliore sarebbe di distruggerli mantenendo così solo una “copia” dei titoli stessi, quella nel telematico. Oppure i titoli cartacei stessi possono essere archiviati definitivamente in un caveau, in una cassaforte della banca. Oppure, più fantasiosamente, come fu il caso del Santo Spirito, si può creare ed incaricare una joint-venture, tra la banca e la banda della Magliana, di simulare ripetuti furti a dei portavalori per giustificarne la scomparsa…
Comunque sia, i titoli cartacei che dovevano sparire dal mercato finirono invece in mano a “Winnie” Ellen Kollbrunner che cercò di cambiarli presso varie banche e per questo venne arrestata attraverso una “provvidenziale” operazione di polizia anglo-italo-svizzera. Il fatto di stabilire una specie di unico catasto elettronico dei titoli circolanti – un Monte Titoli – permetteva per la prima volta, nel 1992, di scoprire se e quanti titoli “doppi” circolavano sul mercato. Il Banco di Santo Spirito usava emetterli in bianco, senza registrarli, per finanziare varie correnti della Democrazia Cristiana. Poiché il Banco apparterneva all’IRI, il compito poi di “fare pulizia” passò al professor Romano Prodi.
Ma torniamo all’argomento chiave: dei titoli o certtificati di deposito deve restare un’unica copia, altrimenti si parla di titoli clonati, falsificati, o quant’altro. Sembra banale ma vediamo come tutti noi ci caschiamo praticamente ogni giorno, quando andiamo in banca a versare contanti.
Quando andiamo da un cassiere di banca per versare banconote in euro, stiamo di fatto versando “titoli denominati in euro” (2).
Il gioco di prestidigitazione che effettua la banca è di registrare l’importo, corrispondente alle banconote consegnate, nel conto del cliente, clonandone così di fatto il valore. Infatti, la banca mantiene la disponibilità del contante e poiché ha il potere straordinario di creare denaro con semplici scritture contabili, ora disporrà della stessa cifra sia nel conto del cliente che come contante (3). Appena un altro cliente si presenta dal cassiere per ritirare contante, probabilmente riceverà le stesse banconote depositate dal precedente. La cosa sarebbe facilmente verificabile dalla Polizia semplicemente organizzando un’operazione in cui siano segnati i numeri di serie delle banconote inizialmente versate. Dopodiché basta appostarsi al di fuori della banca e chiedere ai clienti che escono di mostrare le eventuali banconote ricevute. In mezza giornata – VOLENDO – si smonta la truffa.
Quello che dovrebbe accadere – per mantenere coerente la stessa quantità di denaro – è che le banconote “smaterializzate” attraverso la scrittura nel conto del cliente depositante, siano distrutte per evitare che circolino come cloni. Ma questo toglierebbe a Mandraghi il sottile piacere di truffare un sacco di gente – alla luce del sole – senza che un italiano su un milione se ne accorga… e con la benedizione – per silenzio-assenso – delle istituzioni che dovrebbero garantire i cittadini contro i danni al patrimonio.
Già 2400 anni fa, in un processo contro un banchiere, descritto da Isocrate nell’orazione del Trapezitico (4), si faceva notare che è difficile portare davanti alla giustizia i banchieri perché hanno amicizie potenti ed in alto loco…
Chi lo sa qual’è il banchiere – il Mandraghi – amico del Presidente Napolitano?
Note:
1) La traduzione italiana è disponibile qui:
http://studimonetari.org/laconnessionesvizzera.pdf
2) Tecnicamente sono delle false cambiali, come specificava il Prof. Giacinto Auriti. Anzi meglio, come ebbi occasione di spiegargli, delle “false cambiali-tratte” visto che sono emesse a nome nostro senza il nostro consenso informato…
3) La banca centrale, incaricata di regolare la materia, ha posto un limite a questa truffa attraverso la cosiddetta riserva frazionaria: si può farla solo per 50 volte sulla stessa cifra! Quindi ho inventato un nuovo termine bancario: il cinquantato credito.
4) Inutile dire che questo testo greco non viene mai proposto agli studenti tra i testi scolastici da studiare o tradurre…
“Appena un altro cliente si presenta dal cassiere per ritirare contante, probabilmente riceverà le stesse banconote depositate dal precedente. La cosa sarebbe facilmente verificabile dalla Polizia semplicemente organizzando un’operazione in cui siano segnati i numeri di serie delle banconote inizialmente versate”
Mah non mi pare che sia questo il punto dela situazione. Anche se le banconote fossero le stesse non vedo la truffa, la truffa, o meglio la prassi legalizzata, è che la banca può prestare denaro che non ha tramite il meccanismo della riserva frazionaria, lucrando sopra gli interessi, meccanismo che ad un privato cittadino è vietato per legge.
Cioè, io non posso prestare soldi che non ho perchè la mia promessa di pagamento non sono soldi buoni, sono semmai cambiali.
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